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MEDICINA LEGALE: “DENTI E IMPRONTE DIGITALI PRIMA DEL DNA”

MEDICINA LEGALE: “DENTI E IMPRONTE DIGITALI PRIMA DEL DNA”

Sassari - 

È stata incentrata sull’evoluzione concettuale della disabilità e sulla centralità del nuovo “certificato medico introduttivo” l’ultima giornata formativa, prima della pausa estiva, organizzata dall’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Sassari. Nella seconda parte dell’ECM i relatori hanno parlato della competenza tecnico-scientifica e del coordinamento degli operatori nell’esame della scena del crimine. Il corso si è svolto sabato 17 maggio 2025 all’Hotel Grazia Deledda.

I lavori della “VII giornata sassarese di medicina legale” sono stati aperti dal presidente dell’OMCEOSS, Salvatore Lorenzoni, che ha introdotto i due moderatori Laura Giorico e Francesco Serra. Dopo la lectio magistralis di Francesco Maria Avato sull’evoluzione del concetto di disabilità si è entrati nelle questioni pratiche con Monica Bilotta, funzionario INPS, della commissione accertamenti dei disabili che ha parlato del “certificato introduttivo”, un documento che deve essere inoltrato telematicamente all’Istituto di Previdenza dal medico curante o dai vari patronati e che avvia l’iter per l’accertamento della disabilità, fino ad ottenere il “certificato conclusivo”. 

Di fondamentale importanza, ha riferito Giovanni Sciarrotta che tra gli allegati del “certificato introduttivo” sia prevista la certificazione della patologia. Del ruolo delle associazioni di categoria, ha invece riferito, Stefano Mazzola.

Nella seconda parte dell’impegnativa giornata di aggiornamento per i medici sono state approfondite le implicazioni giuridiche, e le indicazioni tecniche ed operative del sopralluogo medico legale. Tra i relatori il medico legale Riccardo Zoia, il sostituto procuratore di Sassari, Paolo Piras e l’antropologa odontologica forense, Chantal Milani che ha riferito sull’importanza della collegialità nei sopralluoghi sulla scena del crimine:  “Soprattutto nel caso di corpi molto compromessi, totalmente o parzialmente scheletrizzati, l’antropologo e l’odontologo forense possono fornire un contributo importante sia per l’identificazione del cadavere, sia per il recupero completo e corretto di tutte le informazioni che possono aiutare le indagini sulle cause della morte e la ricostruzione dell’evento. Fondamentali per fornire un’identità alla vittima, in quest’ordine: le impronte digitali, i denti e il DNA”.

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Data pubblicazione: 20 Maggio 2025