SASSARI👉 SUPERBONUS 110%: INTERVENGA LA REGIONE PER GLI INCENTIVI

SASSARI - Il cambiamento introdotto della norma nazionale sulla durata del Super Ecobonus 110%, ridotto al 90% per il 2023, senza regime transitorio e sblocco della cessione dei crediti, sta mettendo in seria difficoltà imprese e metterà a rischio migliaia di posti di lavoro in
Sardegna.

vigore, sono motivo di forte preoccupazione per tutta la filiera delle costruzioni, poiché non
tengono conto delle importanti ricadute economico-sociali di cui la Sardegna ha
beneficiato negli ultimi due anni e di quanto potrebbe continuare a beneficiarne nei
prossimi anni, sia da un punto di vista economico che ambientale.


dall’entrata in vigore del 110%, sono stati più di 12 mila, per un ammontare complessivo
di investimenti pari a 1.647.771.602 Euro (Rapporto ENEA ottobre 2022).

numero di fabbricati che saranno oggetto di riqualificazione energetica.

che l’incremento degli occupati in edilizia è stato maggiore della media nazionale.
Per tali ragioni, la Consulta delle Costruzioni, unitamente all’Ordine degli Architetti PPC,
Ingegneri, Dottori Commercialisti, Agronomi, Collegio dei Geometri e Confedilizia,
auspicano un immediato intervento della Regione Sardegna a sostegno degli interventi di efficientamento energetico degli edifici in Sardegna.

l’ambiente” o, comunque, l’adozione di un’agevolazione idonea a coprire il differenziale tra quanto attualmente concesso dallo Stato (90%) e la misura prevista originariamente dal
Super Ecobonus (110%)


rimettere in moto il sistema economico della nostra regione, in tutto il comparto edile e nel
larghissimo indotto, composto in prevalenza da fornitori, professionisti, come direttori dei
lavori e responsabili di cantiere, progettisti e commercialisti.

riduzione delle emissioni in atmosfera di CO2, poiché volto ad eliminare l’utilizzo nelle
abitazioni di fonti energetiche in larga misura ancora di natura fossile.

responsabilità, tempestività e pragmatismo, nell’interesse di cittadini, imprese, lavoratori
della Sardegna. Tutto ciò anche ponendosi obiettivi più ambiziosi di quanto previsto dalla
normativa nazionale, rendendosi così esempio virtuoso di tutela ambientale e crescita
economica, in alternativa ad una certissima recessione.